L’uccello della felicità
Un tempo il Tibet era una terra che faceva paura: era sempre buio, non c’era vegetazione, non c’era quasi acqua.
Un tempo il Tibet era una terra che faceva paura: era sempre buio, non c’era vegetazione, non c’era quasi acqua. |
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L’uccello della felicità era stato rapito de tre draghi, che lo tenevano prigioniero nel territorio delle terre perenni. |
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Un giorno Ming, un giovane coraggioso, pensò di andare a liberare l’uccello della felicità. | ||
Ming, durante il cammino incontrò il primo drago. | ||
Il drago colpì la terra con la coda e fece nascere una foresta di rovi. Ming riuscì ad attraversarla. |
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All’uscita della foresta incontrò il secondo drago, che era ancora più terribile del primo. | ||
Il secondo drago, con un colpo di coda, creò un deserto, che Ming riuscì ad attraversare. | ||
Alla fine del deserto incontrò il terzo ed ultimo drago. | ||
Il drago colpì Ming negli occhi. Il ragazzo diventò cieco. |
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Ming, girovagando, ritrovò l’uccello della felicità, che gli sfiorò gli occhi ridandogli la vista. | ||
Da quel giorno il Tibet diventò un paese felice. | ||